Programma del corso on-line del M. Kenji Tokitsu

Le lezioni si svolgeranno ogni giovedì sera dalle 19:00 alle 20:15.
N.B / Ogni corso punterà alla progressione degli allievi, e per progredire nella pratica
bisogna innanzi tutto aver assimilato i temi del programma precedente. Non si tratta
di rimanere allo stesso livello di comprensione e di pratica. Il riepilogo del corso del 6
maggio si applicherà anche ai corsi successivi secondo un ordine di progressione
degli esercizi.

Di seguito la traduzione del testo, da scaricare, dello scritto che Sensei Tokitsu ha preparato per “aprire la via” alle lezioni.

Giovedi 6 maggio
(3° corso)
Abitualmente iniziamo il corso eseguendo sempre questi esercizi:
1- Stretching in più direzioni
2- I cinque esercizi di Shôshûten, conosciuti come i Cinque Tesori
1-Pendolo (tre tipi)
2-Uccello
3-Tartaruga
4-Drago
5-Orso (2 forme)
Nota 1- Oltre a portare l’attenzione alla colonna vertebrale, occorre prestare
attenzione ai movimenti dei muscoli profondi, associati ad ogni movimento, in modo
da poterli attivare in ogni esercizio tecnico.
Perché vengono chiamati i Cinque Tesori?
Questi esercizi mirano ad attivare in profondità le zone vitali del corpo che
costituiscono la base fondamentale del cosiddetto metodo interno delle arti marziali.
Non si tratta di una preparazione per la pratica tecnica né di un esercizio per
principianti. Si tratta di attivare i muscoli profondi. Dobbiamo ringraziare il Dr.
Yayama che ce li ha insegnati, dopo averli studiati con esperti di qi-gong. Li ha
chiamati kikô alla maniera giapponese così da poterceli insegnare.
1° parte
Suggerisco ai miei allievi, così come a tutti coloro che desiderano unirsi a noi,
principianti o no, di eseguire in un corso settimanale due parti di esercizi del mio
metodo basato sulla sintesi del taï-chi-chuan e kikô o qi- gong del metodo Yayama
con i seguenti tre obiettivi:
1) la salute attraverso l’esercizio del kiko o qi-gong o dei cinque tesori o cinque
esercizi di Yayama per stimolare e attivare tutto il corpo.
2) il benessere attraverso la pratica del tai-chi-chuan.
3) l’efficacia nell’arte marziale attraverso l’esercizio dello zhàn-chun 站 椿 del
metodo yi-chuan 意拳 che racchiude tutti e tre gli obiettivi sopra menzionati.
***
Note: Nota: zhàn-chun 站 椿 è simile al ritsu-zen che abbiamo usato prima. Zhan 站
si riferisce allo stare fermi e chun 椿 si riferisce all’albero della camelia. Il termine
zhàn-chun significa quindi restare immobili come l’albero della camelia che fa
sbocciare bellissimi fiori. Questo termine evoca quindi la posizione del corpo che
rimane immobile come un albero le cui attività interne sono così intense da produrre
una profusione di fiori molto belli.
***
1) Per il lavoro sulla forza nell’arte del combattimento: chuan (boxe), ci sono 4 fasi
nello yi-chuan:
1) Qi –li 求 ⼒ cercare la forza
2) Shi-li 試 ⼒ testare la forza
3) Zeng -li 増 ⼒ aumentare la forza
4) Yong-li ⽤⼒ usare la forza
2) Per cercare la forza qi-li 求 ⼒, praticheremo zhàn-chun 站 椿 per il quale
applicheremo l’insegnamento sotto riportato di Wang Xiang Zhai riportato dal suo
discepolo Hàn Xing-Qiao.
3) La forza si manifesta nel processo dinamico dei muscoli che va dallo stato di
rilassamento alla contrazione. I muscoli tesi non hanno la possibilità di contrarsi di
nuovo.
Questo è il motivo per cui diciamo:
-La forza nasce in uno stato di rilassamento dei muscoli, crolla con la contrazione dei
muscoli. La forza viene utilizzata durante il movimento che si verifica tra il
rilassamento e la contrazione.
Per l’esercizio di zhàn-chun 站 椿 che viene praticato stando immobili, per quale
ragione si dice che il movimento avviene tra rilassamento e contrazione?
** Esamineremo questo insegnamento durante il corso.
2° parte
La seconda parte del corso affronta la riflessione sul tema:
cosa si può fare per ridurre o addirittura annullare la forza dell’avversario?
Ho concepito la prospettiva di annullare la forza studiando i libri sull’aiki 合 気 di
Yukiyoshi Sagawa 佐川 (義 (1902-1998). Dopo aver letto gli undici libri sull’aiki
pubblicati in Giappone, pensavo di non poter portare avanti la ricerca del metodo
dell’arte marziale aggirando il tema centrale dell’aiki: annullare quale che fosse la
forza dell’avversario. Y. Sagawa ha continuato il suo allenamento grazie a 24 tipi di
esercizi. Ha perseverato ogni giorno fino al giorno prima della sua morte, all’età di 95
anni.
*
Nel nostro corso in video-conferenza accennerò a un punto essenziale dell’arte di Y.
Sagawa che si riassume nella tecnica di annullare la forza dell’avversario. Penso che
nessuno possa annullare la forza di un altro senza fare nulla: potrebbe essere una
tecnica per neutralizzare la forza che riceve dall’avversario. Allora qual è questa
tecnica?
Y. Sagawa dice in uno di questi libri: “Il principio di aiki è semplice, ma nessuno lo
capisce. Ma se tutti lo sapessero, quali sarebbero gli elementi decisivi per vincere in
combattimento? Forza fisica, morfologia …? Io non lo insegno. Devete trovarlo da
soli … “
*
Esaminando gli undici libri che ho citato sopra, sono riuscito a trovare solo alcuni
indizi sul suo allenamento.
Per prima cosa volevo scoprire il contenuto dei suoi 24 esercizi quotidiani. Con i miei
materiali, ho potuto trovare solo i seguenti 9 esercizi che praticava
quotidianamente:
(1) Con Huri-bô: un bastone pesante
(2) Con Tsuchi: peso a impugnatura singola
(3) Con Tetsu-géta: scarpe in ferro
(4) Con una lancia di ferro con un tubo di acciaio
(5) Con un bokutô (spada di legno)
(6) Con due bokutô
(7) le flessioni
(8) i viaggi solitari
(9) shiko: calpestio.
Ci mancano quindi gli altri 15 esercizi per arrivare al numero di 24. È molto probabile
che questi fossero esercizi che praticava con i suoi allievi. Ad ogni modo, ho dovuto
accontentarmi di fare questi 9 esercizi utilizzando alcuni atrrrezzi che ho fabbricato
per il mio allenamento.
*
Alcuni allievi ricorderanno le flessioni o toro d’acciaio e lo shiko che abbiamo fatto
durante gli allenamenti. Questi esercizi hanno la loro origine da quanto appena
detto.
Dopo aver letto i libri di cui sopra, ho appreso che Y. Sagawa, 90 anni, faceva 150
flessioni di fila e 1000 flessioni in un giorno. All’epoca avevo solo 50 anni. Allora mi
dissi che dovevo poterlo fare anche io e che non avevo scuse per nascondermi. Ho
iniziato con 50, per poi aumentare gradualmente fino a 100. Dopo qualche mese,
sono riuscito a fare 1000 flessioni in un giorno. È così che ho iniziato a fare l’esercizio
del toro d’acciaio.
Questo era solo l’inizio … Ho iniziato a tenere un diario degli esercizi che facevo
quotidianamente. Ho continuato ad aumentare gradualmente il numero di flessioni
del toro d’acciaio fino a quando sono riuscito a fare 2000 al giorno. Continuando in
questo modo, ho iniziato a sentirmi a mio agio nel farle. Ho stabilizzato il numero a
4000 in un giorno.
Poi ho pensato che mi esercitavo per praticare l’arte del combattimento la boxe:
chuan, in cui non colpisco contemporaneamente con entrambi i pugni. Così ho
iniziato a praticare da ogni lato separatamente, a destra e a sinistra.
Non si tratta di una competizione per stabilire un record, ma della formazione di se
stessi. Penso che sia sufficiente che ognuno pratichi questi esercizi secondo le
proprie possibilità e convenienza.