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Kenji Tokitsu è una delle figure più interessanti ed eclettiche del panorama internazionale delle discipline orientali. Grande maestro di karate, che ha insegnato per decenni, ha riscritto completamente il concetto di pratica marziale, andando ben oltre i confini che i suoi stessi maestri gli avevano insegnato. La sua pratica, per chi ha avuto modo di conoscerlo da quasi quattro decenni, è talmente mutata da lasciare strabiliati per la versatilità del cambiamento strutturale del movimento fisico e mentale. «Lo Zen e la Via del Karate», libro fondamentale di studio per chiunque si avvicini, cammini o sia anche in stati avanzati della pratica delle discipline orientali, nella sua semplicità linguistica affronta temi che non si rintracciano in altri scritti affini. 


 

Un testo che da nuova luce a una delle figure più leggendarie e tra i più famosi combattenti cinesi di Kung Fu. Wang Xiang Zhai fu capace di misurarsi, vincendoli, in innumerevoli combattimenti attraverso i quali potè sperimentare l’efficacia del suo metodo, l’Yi Quan, un condensato di forza fisica e mentale sorretto da tecniche di meditazione.Un libro questo che ancora una volta non deluderà il lettore,arricchirà il praticante che troverà nuove metodiche di lavoro, riconoscendo a Sensei Kenji Tokitsu il merito di essere sempre una fonte di grandi e illuminanti insegnamenti marziali.

 

il tai chi chuan e l'arte del combattimento

Il tai chi chuan, come dimostra il contesto sociale e culturale in cui si è formato, è stato concepito per essere un’arte marziale efficace. Nella pratica attuale ci si è però allontanati dall’intenzione originaria. Per tornare ai principi dell’efficacia nel combattimento è necessario liberarsi dalla forza “torbida” e parziale messa comunemente in atto e recuperare la forza “pura”, la forza di integrazione del corpo.


 

Uno dei pochissimi libri che senza fronzoli va diretto al cuore della storia del Tai Chi Chuan e ne individua le strutture salienti per la pratica quotidiana. Un libro che rivela informazini che non erano mai state pubblicate prima (Luni editrici)

 

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Le parole di Tokitsu illustrano al meglio quali siano il senso e la portata di questo libro. Il presente libro propone un metodo efficace per il lavoro personale sull’energia interna, forgiato in quarant’anni di ricerca in arti marziali, che l’autore ci permette di seguire in presa diretta, raccontando il proprio percorso esistenziale, le impasse in cui si è imbattuto, i Maestri che lo hanno aiutato a superarle. Una ricerca che, dall’allenamento intensivo al karate, si è spinta sempre più avanti, con sincerità e lucidità, arrivando al qi gong.

 

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Letteralmente, la parola giapponese “kata” significa “forma”. Tokitsu propone questa sintetica definizione del ‘kata’: ‘sequenza composta da gesti formalizzati e codificati, sottesa da uno stato di spirito orientato verso la realizzazione della Via’. La nozione orientale tradizionale di ‘forma’, quindi, non è oggettiva, ma soggettiva, e coincide sostanzialemnte con la nozione di ‘rito’, nella sua accezione etimologica di azione giusta, gesto appropriato. La nozione giapponese di ‘forma’ ha sempre posseduto la capacità di fare da cerniera tra essere e divenire, tecnica e spontaneità..

 

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Le arti marziali e più precisamente il combattimento a mani nude (karate), diventono caricatura se concepite, come avviene in occidente, come uno sport. Sono solo gesti vuoti e snaturati finché rimangono divisi dall’insegnamento dello Zen, al quale erano all’origine collegati e che racchiude tutto il loro senso. E’ a ritrovare questo spirito guerriero che si dedica Kenji Tokitsu. Analizzando prima la struttura del combattimento e le sue articolazioni (decisione irrevocabile, distanza, cadenza, precisione) : studiando poi l’insegnamento dei grandi maestri di sciabola dell’era Edo…

 

K. Tokitsu, dopo anni di pratica, di studio e di ricercai arriva a tracciare le coordinate fondamentali che permettono di praticare un’arte marziale a mano nuda con una progressione che duri tutta la vita. L’immagina leggendaria del vecchio maestro che; nonostante l’età, non solo non perde la sua efficacia, ma addirittura e’ in grado di aumentarla, trova qui la sua spiegazione, senza misteri né misticismi. Si tratta di capovolgere l’idea secondo la quale la pratica delle atti marziali deve essere dura e penosa e di affermare invece che essa può svilupparsi e consolidarsi, raggiungendo ben altre mete…

 

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Kenji Tokitsu, fondatore della scuola Shaolin-mon, svolge da anni un personale lavoro di ricerca sulle arti marziali. Questo lungo libro-interviste, cortese ma senza concessioni, è il frutto di tre anni d’incontri tra Jean-Louis Cavaian, il giornalista Hervé Vernav e alcuni alunni (psicanalisti, scrittori e giornalisti). “Generalmente si impara attraverso il karate ad agire con velocità, con precisione, ed a colpire forte, ma tutto cio comporta la contrazione e I’aumento della…

 

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L’arte marziale, per i giapponesi, è in stretta relazione con la cultura e la tradizione, con lo Zen e la cerimonia del the, con l’arte di disporre i fiori e il tiro con l’arco: è impossibile parlare di arti marziali senza aver presente il contesto culturale che le ha fatte nascere. Kenji Tokitsu è riuscito, grazie alla sua lunga pratica nei karate e agii studi compiuti (dottore in sociologia e cultura giapponese), a condensare queste sue conoscenze in questo lavoro, frutto di molti anni di gestazione. Attraverso lo studio e la tradizione dei testi originali dei fondatori dei karate qui riportati, I’autore, studiando la storia del…

 

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Probabilmente Miyamoto Musashi e’, in occidente come in Giappone, il più noto tra i samurai, una figura quasi mitica tra i maestri di sciabola. In Giappone, anche le persone che non s’interessano alle arti marziali lo conoscono. Musashi e’ noto soprattutto per la sua opera “Gorin-no-sho ” (Scritti sui cinque elementi). Inoltre, dal XVIII secolo in poi, varie opere di teatro popolare si sono ispirate alla sua storia,contribuendo a far crescere la sua notorietà ma anche deformando fatti storici e tratti della sua personalità. Cio che ha reso definitivamente Musashi un maestro…

 

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Le tecniche delle arti marziali sono tutte, all’origine, destinate a nuocere all’avversario. Come puo’ la pratica contemporanea avere un senso sociale diverso? Da vari secoli le arti marziali giapponesi sperimentano la possibilità d’una formazione dell’uomo attraverso una pratica che consiste nel dominare l’avversario senza ferirlo. Come può questa pratica inserirsi nelle nostre società occidentali contemporanee? Con i suoi numerosi anni d’esperienza, Kenji Tokitsu risponde ….